Riconoscersi nelle battaglie, anche di epoche diverse
Leo, ti scrivo subito (non so se l’indirizzo è corretto), adesso che ho ancora vivi ‘sensazioni e ricordi’.
Intanto inizio col dirti che sin dall’inizio ero un po’ agitato.
Avevo paura perché non sapevo cosa poteva capitare e forse questo mi ha condizionato.
Inoltre, durante tutta l’esperienza ho sempre avuto paura di non riuscire ad abbandonarmi completamente e di “svegliarmi”.
Quando hai iniziato a farmi lavorare sulla respirazione, mi rendevo conto che tutto capitava non perché lo volevo fare, ma semplicemente perché il mio corpo rispondeva così!
…la respirazione che diventava più lenta o che diventava diaframmatica e poi il corpo che si addormentava…
per esempio ho proprio vivo il ricordo del momento in cui hai detto che si sarebbero addormentati i piedi e, senza che io facessi nulla, i piedi si sono completamente abbandonati!
Poi ho iniziato ad avere dei flash confusi di ricordi passati.
Non era una sequenza logica precisa, ma immagini che si accavallano tra loro, avanti e indietro, avanti e indietro, ma andando sempre più indietro…
…le scuole medie, le scuole elementari, quella che io chiamo la casa vecchia (dove ho vissuto tra i 6 e i 16 anni), la casa dei miei nonni materni, poi la casa al mare, poi la prima casa in cui ho vissuto.
Alcuni sono ricordi che avevo già, uno in particolare è un ricordo che non avevo, ma che adesso è presente come se lo avessi sempre avuto: al piano terra della casa vecchia, c’erano delle stanze non utilizzate dove io giocavo sempre. Nei flash mi è venuto il ricordo di quando con un mio compagno delle elementari avevamo preso una scatola di cartone e ci abbiamo disegnato sopra dei pulsanti, come una console, per giocare a fare un centro di controllo spaziale.
I flash erano tutti felici… a parte quello di quando alle elementari mi rubavano il cappellino per giocarci!! Ma anche questo era un ricordo simpatico e infatti lo ricordo sempre con il sorriso, perché adesso mi sembra divertente pensare a questi ragazzini che giocavano a pallamano con il mio berretto!
Ho avuto flash delle gite scolastiche, flash di quando alle elementari abbiamo fatto un campetto da calcio, flash di quando giocavo nel giardino, flash di quando nella casa al mare ero sugli scalini con il cane, il giorno in cui è nato mio fratello.
L’ultimo in ordine cronologico è il flash della prima casa in cui vivevo.
Li scorro così veloci senza soffermarmi tanto su ogni singolo ricordo, ma erano tanti e tutti accavallati tra loro.
Poi sono arrivato in un punto in cui era tutto buio.
E qui è aumentata l’angoscia e la paura.
Non vedevo nulla. Mi dicevi di guardarmi i piedi, ma non vedevo niente e anche a guardarmi intorno ero da solo.
Non mi piaceva stare lì.
La sensazione che avevo è questa: mi sembrava di lasciare il mio corpo, quindi di fluttuare, ma appena iniziavo a fluttuare avevo paura e quindi ricascavo nel corpo.
È la mia sensazione, poi magari non è così, ma te la racconto come l’ho vissuta.
Poi mi hai chiesto di parlare con chi mi stava vicino, ma dal momento che non vedevo nulla perché era buio, ho iniziato a chiedere insistentemente “Chi sono? Dove sono?”.
Dopo un po’ è apparso il vecchio.
Aveva barba, baffi e capelli lunghi e bianchi; mi sembra di fattezze asiatiche o mediorientali, comunque non europeo.
Mi guardava da seduto ed era serio in volto.
Anche a lui ho chiesto più volte “Chi sono? Dove sono?”.
Ad un tratto il vecchio è sparito e sono tornato nel buio.
Poi ho visto della gente giocare a scacchi e qualcuno che mi diceva “I tuoi antichi maestri, sono i maestri di scacchi”.
Non so se questo può essere un pensiero pilotato.
Tieni conto che gli scacchi sono la mia più grande passione. Ho iniziato a giocare a scacchi da solo intorno ai 14 anni. Nella mia famiglia nessuno giocava o gioca a scacchi e non conoscevo nessuno che giocasse a scacchi.
In tutta la mia vita ho letto un solo libro, quello delle regole generali!
E senza mai aver studiato nulla sono arrivato alla categoria 2N guadagnando poi anche dei punti ELO (funziona come nel tour ATP di tennis, giochi tornei e guadagni punti), ho battuto gente sulla carta molto più forte di me (con 200/300 punti ELO in più) e spesso mi è capitato di trovare combinazioni vincenti in posizioni disperate in cui nessuno vedeva le mosse che vedevo io.
Non so se tutto questo ha pilotato quella visione, ma è stato un flash come gli altri.
A questo punto sono ritornato nel buio.
Cercavo di guardare me stesso e di guardarmi intorno.
Questa situazione, come ti dicevo prima, mi angosciava molto e ogni volta che sembravo fluttuare ancora più paura.
Poi ho visto la battaglia.
C’erano questi soldati con le giacche scure, due file di bottoni in verticale, i cappelli alti, i pantaloni di un colore più chiaro, il moschetto.
C’erano dei cavalli, di cui uno sicuramente bianco senza cavaliere, vicino ad un soldato a terra (forse ho confuso il cavallo bianco con i pantaloni bianchi?).
Io ero fuori da questa battaglia, sicuramente cruenta perché i soldati non erano ordinati, ma era una massa senza controllo, poteva essere una ritirata o un’imboscata o forse uno scontro impari con forze avversarie.
Poi mi sono girato e ho visto i cannoni.
Vedevo la bocca dei cannoni, ma anche tutto il cannone nella sua lunghezza, come se io fossi stato in posizione laterale.
Poi ho guardato di nuovo verso il campo di battaglia e poi sono finito di nuovo nel buio.
A questo punto ho cominciato a muovere le mani per guardarmi e anche le gambe, ma non vedevo niente.
Poi hai iniziato a risvegliarmi.
Per me tutto è durato 10 minuti, non di più. Infatti ho pensato che fosse troppo presto e che non avevo visto molto.
Per tutto il tempo della regressione non riuscivo a parlare, un po’ forse per paura di interrompere questo stato di trans in cui mi trovavo.
Volevo dirti cosa vedevo, ma i flash erano tutti molto rapidi.
Sicuramente voglio rifarlo di nuovo.
Voglio capire chi ero…
potevo essere dalla parte dei soldati che ho visto sul campo, come potevo essere dalla parte avversa.
Potevo essere un fante che cercava di sfondare la linea dei cannonieri, come potevo essere un cannoniere. Se ero un cannoniere, però dovevo essere un comandante perché vedevo i cannoni lateralmente.
Ho cercato le divise e ne ho viste tre o quattro che potrebbero assomigliare a quella del flash: alcuni tipi di ussari, francesi, inglesi.
Cercherò ancora, ma non ho molti particolari su cui lavorare.
Forse dovrei lasciare passare un po’ di tempo, aspettare che mi venga qualche flash.
Comunque non appena riuscirò a tornare, voglio rifare un’altra regressione. Forse avrò meno paura e forse riuscirò a parlare.
Intanto ti mando un grosso abbraccio.
La regressione è stata una bellissima esperienza, stare lì da te anche solo un paio di giorni mi ha rilassato veramente tanto, facendomi lasciare “qui” tutto il brutto che vivo ogni giorno e facendomi ritornare molto più sereno!
E la tua compagnia è sempre molto piacevole, perché sei una persona straordinaria!
Un abbraccio e a presto
Luigi
PS: ti devo raccontare di un’esperienza che ho vissuto qualche anno fa.