Om mani padme hum
Mantra deriva da due parole sanscrite: manas (mente) e trayati (liberare): un suono in grado di liberare la mente dai pensieri. “Om mani padme hum” è il più conosciuto tra i tanti mantra della cultura buddista, lo si trova ovunque: sulle rocce, sulle pietre votive, sulle bandiere. Sono le sei sillabe del mantra del Bodhisattva Avalokiteshvara della compassione è chiamato in Tibetano Chenrezig. Il XIV Dalai Lama ha così spiegato –in sintesi- questo mantra: «È molto bene recitare il mantra Om mani padme hum, ma mentre lo si fa, si dovrebbe pensare al suo significato, perché il valore di queste sei sillabe é grande e vasto. La prima sillaba Om simbolizza il corpo, la parola, e la mente impure del praticante; questi simbolizza anche il puro corpo, parola, e mente di un Buddha. Il cammino è indicato dalle seguenti quattro sillabe. Mani, significa gioiello, simbolizza i fattori del metodo, l’ intenzione altruista di diventare illuminato, compassione e amore. Le due sillabe, padme, significano loto, simbolizzano saggezza. La purezza dev’essere raggiunta attraverso una indivisibile unità di metodo e saggezza, simbolizzate dall’ultima sillaba hum, che indica la indivisibilità. Quindi le sei sillabe, om mani padme hum, significano che, dipendendo dalla pratica di un cammino che sia l’unione indivisibile di metodo e saggezza, si può trasformare un corpo, una parola, ed una mente impure nel corpo, parola, e mente nobili di un Buddha».