Io Lama
Venne la notte e fortunatamente Morfeo mi avvolse: dormii profondamente. Al risveglio una sorpresa: mi vidi, con gli occhi della mente, in modo nitido e chiaro, a lhasa in Tibet all’utimo piano del monastero nel quale ero (capivo non so come) stato messo perché prescelto e destinato ad essere educato come monaco… ma avevo degli incarichi speciali diversi dagli altri monachi, in quanto oltre all’abito classico bordò/marrone e giallo, senza maniche, sopra mi era stato messo un corpettino dorato e tutto ricamato ed il copricapo era diverso dagli altri adepti. Il mio era a punta, da buon occidentale direi come quello di pinocchio, ma più alto.
Avevo l’appoggio dei e del Lama più importante, ma il consiglio dei maestri lama non era unanime, anzi molti dicevano che non potevo e non avevo i requisiti necessari per l’incarico speciale che mi era stato affidato… io non capivo e non sapevo….
Mi vidi al cospetto del gran consiglio nella grande sala dei Buddha, io mi sentivo piccolo, e capivo il perché molti saggi non erano d’accordo sulla mia ”consacrazione”. Mi sentivo ancora troppo legato alle cose ”materiali” della vita e non alle vite. Si votò non con alzata di mano ma con sassolini e qualcosa di simile, la conta…. metà favorevoli e metà contrari, per me non cambiava molto anzi forse, inconsciamente avrei preferito restare un lama ”normale” come gli altri…
Intervenne il lama superiore, il più anziano non credo: lo vidi, era giovane e pensai… “il dalai lama????” Tutti pendevano dalle sue labbra… il silenzio, chiuse gli occhi qualche secondo poi li apri contemporaneamente con la bocca e la sua voce disse: “che sia lui, ce la farà”. Silenzio improvviso, misto di soddisfazione generale, odore di legno bruciato incenso ..e suoni, gutturali, onde di vibrazioni, di frequenze basse che improvvisante diventavano altissime per un attimo per ritornare di nuovo basse e ipnotiche…. un lampo, un flash, gli occhi iniziarono a vedere la realtà che mi circondava: la mia casa, le pareti, i quadri e una domanda…. perchè mi sono visto in questo modo e chi mi può dare una risposta? Un piccolo monaco tibetano mi passò vicino (negli occhi della mia mente) lo vidi di schiena un quadratino che faceva fatica a camminare, quasi zoppicasse, ma sorrideva si percepiva, troppo simpatico e autoritario nello stesso tempo… e sussurava io so io so so… Vieni da me ti aspetto a Pomaia all’Istituto Lama Tsong Kapa… Andai…