Camminata a piedi nudi sui carboni ardenti
la Gazzetta di Mantova — 23 gennaio 2010
L’arte della pirobazia, cioè di camminare scalzi sui carboni ardenti, arriva anche nel Mantovano, precisamente a Quistello. L’attività trova la sua origine nei rituali magico-religiosi di molte culture antiche, ma il prossimo 7 febbraio sarà possibile sperimentarla di persona. Chi ha provato spiega che, rinvigoriti dalla prova, si può riuscire ad affrontare le sfide quotidiane della vita con nuovi occhi. «Non è un’impresa per dimostrare eroismo, ma un rito. Il fuoco è una forza creatrice e un elemento che ci riavvicina alle energie primordiali. L’esperienza può rinforzare la fiducia in se stessi» spiega l’organizzatore Leonardo Manuini dell’associazione Haku Zen. Si inizia alle 15 con la preghiera e la riflessione, coordinate dal monaco Zen Adolfo Soho Brunelli. L’esperto reciterà il sutra di preghiere per riappacificarsi col mondo, il fuoco e i partecipanti, aiutandoli a predisporre lo spirito alla fase successiva. Dieci quintali di legna saranno sistemati in cerchio e infiammati al ritmo dei tamburi e delle danze. Quando si formeranno i carboni, solo chi lo desidera, spontaneamente, potrà seguire le indicazioni degli organizzatori e camminare sulle braci. Manuini precisa che «bisogna vincere la paura innata di avvicinarsi al fuoco, ma si tratta di un’esperienza unica». L’evento prevede una quota di partecipazione di 50 euro, nella quale è inclusa la tessera associativa, e durerà fino a sera. Ospita la singolare attività l’Agriturismo Zibramonda di Quistello (www.zibramonda.it). Il nome dell’azienda proviene dall’antica famiglia mantovana Zibramonti che ha abitato la corte fino alla metà del 1700. Si distingue dall’agriturismo classico per le attività collegate alle tradizioni celtiche e ai riti esoterici, organizzate sempre dopo la cena, a base di prodotti biologici. Una volta al mese si può partecipare alle feste zodiacali: chi è nato sotto il segno del mese in corso riceve un dono, infatti è necessaria la prenotazione. Oppure ci sono le serate di meditazione runica: momenti in cui si leggono le rune, simboli che nel mondo celtico offrivano lezioni di vita. Tra i gli appuntamenti ci sarà Imboloc, detta anche festa della Candelora (martedì 2 febbraio), momento nel quale l’energia della terra aumenta e si prende coscienza della luce. In più si organizzano feste celtiche indispensabili anticamente per celebrare equinozi, solstizi e i 4 giorni intermedi fra l’equinozio e il solstizio, con gesti che avevano profondi significati esoterici. In conclusione, immergersi in meditazioni e feste d’altri tempi ha lo scopo di «creare uno spazio per lo spirito suggestivo e rilassante dove rivivere abitudini, gusti e tradizioni dei nostri avi, spegnere i telefonini e dimenticare per alcune ore i problemi di tutti i giorni» dice il proprietario dell’agriturismo, Carlo Breviglieri.
Chiara Delfini