Bloccati in Nepal
Volevo Ringraziare pubblicamente tutti coloro che si sono prodigati per sbloccare la situazione nella quale siamo capitati. Mai come in questo caso posso dire di essere fiero dell’Italia,anche all’estero, non ti senti mai solo e soprattutto mai abbandonato.
Grazie di cuore Leonardo.
Dalla prima pagina della Gazzetta di Mantova del 28 marzo 2009
Coppia bloccata in Nepal dalla guerriglia
di Francesco Romani
Bloccati da ieri mattina in un albergo nel sud del Nepal a causa dei tafferugli scatenati da un omicidio politico. Una coppia di Buscoldo, Leonardo Manuini, 48 anni, presidente provinciale dell’associazione mantovana Bed and Breakfast e la moglie Mina Pantani, anch’ella 48enne, assieme a due amici piemontesi sono stati obbligati a rimanere confinati nelle loro camere dell’hotel Procious a Bhairahava, una cittadina di circa 75mila abitanti nella quale erano giunti venerdì sera provenienti dall’India. Ieri è stata attivata l’unità di crisi della Farnesina.
Manuini era partito il 20 marzo con la moglie e due amici per un viaggio fra India e Nepal. Un itinerario spirituale alla ricerca delle radici del Buddhismo del quale Manuini è un profondo conoscitore. Esperto in discipline orientali, massaggi ayurvedici e ipnosi che pratica anche nel suo B&B Ninna Nanna a Buscoldo, Manuini recentemente ha approfondito lo studio del monachesimo tibetano incontrando poi a Roma il Dalai Lama. Da qua la voglia di incontrare direttamente in India e Nepal le radici di questo spiritualismo.
Dopo il volo dall’Italia, il gruppo si è spostato nel nord dell’India e venerdì, con un volo interno è giunto a Bhaiarahawa, nel Sud del Nepal. Alla mattina seguente la sorpresa: l’obbligo di rimanere fermi in hotel, addirittura senza uscire dalla propria stanza a causa di tafferugli scoppiati dopo un assassinio politico. Gli scioperi proclamati nei giorni seguenti e fomentati dalle frange maoiste che da decenni minano la stabilità del paese da appena tre anni giunto all’approdo di una fragile democrazia dopo una lunga sequela d’assassini, hanno imposto nei giorni scorsi alle autorità locali di bloccare gli spostamenti degli stranieri.
Manuini non si è perso d’animo e ieri mattina ha lanciato attraverso il telefonino un appello sia al fratello Mauro, che abita a Marmirolo e a Daniele Marconcini, presidente dell’associazione Italiani nel Mondo che ha subito mobilitato il sottosegretario agli esteri, l’onorevole Alfredo Mantica.
«Ho avvertito subito l’Unità di crisi della Farnesina – spiega da parte sua il fratello – che ha disposto l’allerta e garantito il proprio aiuto. Non era ancora a conoscenza di fatti specifici, anche se ha confermato i disordini». Oggi il caso sarà posto all’attenzione del consolato italiano a Calcutta, in India non essendoci rappresentanza diplomatica italiana in Nepal. Al momento non è stato comunicato quando la situazione sarà normalizzata. Manuini sarebbe dovuto tornare in Italia giovedì dopo avere visitato i luoghi natali di Buddha e la capitale nepalese Khatmandu.