Le prime letture che feci furono concentrate sulla morfologia e sulla fisiologia del cervello. Per un profano, come me, fu tutto incredibilmente nuovo e meraviglioso: le potenzialità e la struttura dei due emisferi cerebrali, come comunicano tra di loro, i neuroni, le sinapsi, l’amigdala l’ipotalamo, la pituitaria e le varie ghiandole cerebrali che producono i neuro trasmettitori, le funzioni preposte ad ogni zona del cervello, la base chimica del pensiero…ero affascinato e incuriosito a tal punto che pur non avendo mai studiato niente di tutto ciò mi bastava solo una lettura per apprendere con una facilità estrema (la sete di conoscenza è lo strumento migliore di apprendimento.
Mi colpirono molto gli esperimenti sull’epilessia e l’isterismo, sulla lobotomia, ma il fenomeno che maggiormente colpì fu quello degli arti fantasma. Vi racconterò questo episodio: una persona perse in un incidente sul lavoro tutte le dita e metà mano. Si intervenne subito per fermare l’emorragia, la persona guarì, ma perse l’uso della mano. Egli lamentava però sempre dolori tremendi che non lo facevano dormire alle dita mancanti. Si pensò che nell’incidende, le terminazioni nervose si fossero strappate in malo modo e si decise di amputare anche l’altro pezzo di mano. Nulla cambiò, anzi, la situazione peggiorò perché oltre al dolore alle dita percepiva anche un fastidiosissimo prurito sul palmo della mano mancante. Si decise di amputare anche un pezzo di braccio usando un sistema diverso dal precedente e di fare molta attenzione alle terminazioni nervose. Non si risolse alcunchè, la persona non riusciva più neppure a dormire dai dolori alle dita e per il prurito insistente alla mano fantasma. Sembrava addirittura che neppure gli antidolorifici sortissero effetto. Queste condizioni si protrassero per molto tempo fino a quando una mattina, entrando nel proprio bagno, questa persona per uno strano gioco di specchi nuovi che casualmente sua moglie aveva appena comperato si rivide il braccio mancante! Istintivamente, con il braccio sano che aveva, usando le dita si grattò il polso della mano mancante e sentì che il dolore alle dita e il prurito alla mano fantasma passò per la prima volta dopo anni. Fu meravigliato di tutto questo e lo riferì al proprio medico. Pensate da allora, in molte situazioni analoghe di arto fantasma si usa questa tecnica degli specchi per curare queste patologie dolorose.
Continuavo ad essere sempre più curioso sulle interconnessioni tra mente e corpo ed iniziai a documentarmi anche sulla psicobiologia delle guarigioni psicofisiche e sugli effetti dell’ipnosi e degli stati alterati di coscienza. Mi stavo addentrando in un mondo che concettualmente è molto difficile da comprendere. Come può qualcosa di così incorporeo come la mente, interagire con qualcosa di così materiale e solido come un corpo fisico? Gli ultimi studi effettuati dimostrano (e tutti gli endocrinologi confermano) che il sistema libico-ipotalamico del cervello trasforma i messaggi neurali della mente in “molecole messaggere neurormonali del corpo!!! Queste a loro volta sono in grado di produrre ormoni steroidi che possono arrivare dentro il nucleo delle cellule del corpo e modulare l’espressione dei geni. Questi geni a loro volta, stimolano le cellule a produrre le molecole che regoleranno il metabolismo, la crescita, la sessualità e la reazione del sistema immunitario nella malattia e nello stato di salute. Esiste quindi addirittura una connessione mente-gene. La mente quindi, modula persino la creazione e l’espressione della vita attraverso il DNA. Camera con vista Ciò conferma la tesi dei prossimi studi sul GDNA che sostengono che la cura dell’aspetto spirituale e meditativo costituisce la base di una perfetta salute, cosa già nota da millenni alle tecniche di spiritualità buddista: meditazione sull’amor proprio e altrui e rispetto verso ogni forma di VITA (tutto ciò senza nulla togliere alla ricerca scientifica ed ai suoi grandiosi risultati).
La dottrina orientale parla di Aura, il corpo astrale esterno al corpo fisico, che si manifesta attraverso differenti colori ,i quali subiscono mutamenti in risposta ai diversi stati d’animo, ai pensieri, alle malattie in corso o probabili a venire, e che sono ben visibili da ciascuno quando ci si trova in stato di trance, mentre non lo sono nello stato ordinario di coscienza, o veglia. Gli scettici o i profani sorrideranno di tutto questo ,è una reazione frequente, ma ciò è semplicemente frutto della loro ignoranza e del loro modo bidimensionale di vedere il mondo e le cose. Non voglio essere il maestro di nessuno, anche perché in fin dei conti le mie sono congetture e convinzioni personali venute dalle mie letture e dalle mie esperienze personali molto forti e molto Border line, ma il mio è un invito ad aprire gli occhi e cominciare ad andare contro corrente se necessario e ad ascoltare di più il nostro cuore. Freud fu tra i primi ad ufficializzare la ripresa dell ‘ipnosi (1887) nelle terapie di guarigione della psiche e nelle fobie umane, anche se poi abbandò e fu praticamente l’inventore (o quanto meno proseguì) gli studi di Braid e Lièbeault e della moderna psicanalisi.
Il primo in Europa, secondo la storia, a scoprire l’ipnosi fu Messmer nel 1800 (1734-1815) il quale la definì”magnetismo animale” in quanto si era reso conto che, senza toccare le persone, esisteva una forza, un campo”magnetico” che avvolgeva le persone, (l’aura orientale) che interagendo con altri campi magnetici umani poteva provocare uno stato di trance o catalessi ipnotica. Mesmer fu tra i protagonisti e personaggi più scomodi per la scienza di allora e fu anche tra i più calunniati. Già a quei tempi e con modi perentori ed autoritari, egli diceva” La mia terapia non si impara, perchè è ispirazione pura e si applica ai malati sui quali i farmaci non hanno effetto o sono addirittura nocivi”. ( Già nell’antico egitto, 2000 anni prima di cristo, nell’antica Grecia e tra gli Incas in Messico, esistevano già dei Templi, chiamati “DEL SONNO” che erano custoditi dai sacerdoti guardiani, dove venivano tenute in trance o “sonno forzato” le persone che non erano riuscite a guarire con le medicine tradizionali). Dopo Mesmer molti altri utilizzarono l’ipnosi,da Charcot a Cloquet, Dudet, Elliotson, Braid ,Bernheim, ma il grande merito degli studi e del successo dell’ipnosi va a Milton Erikson (1902 -1980) che ne fece un arte terapeutica vera e propria fissando le basi di riferimento della moderna ipnosi breve strategica e della Programmazione neurolinguistica.